il giorno dopo

rilassa le sopracciglia, lì si rincorrono i fusi della coscienza, aggregati di spighe intrecciate fitte, che si attorcigliano in un contatto troppo intimo, come a spremersi filo contro filo, a uscirne una linfa invisibile e densa di vita. rilassa le sopracciglia, dove la sera si nascondono i dolori impercettibili, dove muscoli piccolissimi producono la concentrazione della dissimulazione. ora le ho distese. ora rimangono solo le rughe che disegnano il mio sguardo, che s'incuriosiscono delle linee imposte dolcemente al mio volto, anima di vento nuovo, il primo giovane giorno di un vecchio simbolo che si crea sempre diverso. si cambia veramente quando si è soli, quando la solitudine te la modelli addosso con le tue mani forti, con le unghia affusolate dalle intemperie degli anni. ti fermi un giorno, quel giorno, e dall'immobilità lentamente fluiscono mutamenti che non sapevi di desiderare, che declamano nascite di giornidopo, di futuri mai inevitabilmente inventati. si cresce veramente quando si è soli. un solo giorno all'anno. solo che non sai qual è. te ne accorgi dopo, quando la sera le sopracciglia vogliono nascondere le rughe vere ma non ci riescono, perché alla fine qualcosa è cambiato. distendi le sopracciglia così che nuove rughe possano trovare lo spazio su cui incidersi.

1 commento:

  1. immagini Walcottiane di noi che mangiamo al nostro tavolo con noi stessi, dopo aver fatto pace con noi.

    è consolante sapere che da qualche altra parte del mondo qualcun altro oltre me cresce da solo; ma soprattutto, che riconosce di esserlo.
    adesso che lo so, mi sento un po' meno sola.

    Mel

    RispondiElimina